LA CREATIVITà NON CONOSCE DIFFERENZE DI LINGUE E DI NAZIONI, UNISCE I POPOLI E CREA NUOVA CULTURA.

       Chi da sempre ha lavorato con le immagini trova difficile raccontarsi con le parole.
Mi affido quindi alle pagine che seguono per dirvi qualcosa di me, della mia passione e dell’azienda che ho costruito negli anni e che ha prodotto scenografie digitali per i grandi teatri del mondo.
Nel momento in cui ho deciso di raccogliere proprio queste immagini ho dovuto fare un grande lavoro di reperimento e di ricostruzione delle tappe e dei progetti realizzati, più di 300; accanto alla fatica di scegliere le foto più adatte al mio racconto ho cominciato da subito ad apprezzare il lavoro di revisione e di analisi a cui ho sottoposto tutti questi anni di impegno, e in ognuna di quelle opere, di quei titoli, in ogni conoscenza fatta (i registi, gli scenografi, le orchestre) ho ritrovato il segno di una lenta e progressiva crescita, non solo della mia professionalità, ma anche della persona che oggi sono. Frequentare grandi teatri, grandi professionisti, ascoltare grande musica fa bene sempre e comunque, indipendentemente dai gusti e dalle preferenze.
Se è vero che, citando Feuerbach, “siamo ciò che mangiamo” è ancor più vero che gli stimoli con cui nutriamo le nostre menti ci permettono di crescere come persone nella sensibilità, nella capacità di condividere esperienze e spazi, nel realizzare una società globale e senza confini, basata sulla stima, il rispetto e la cultura.
Certo, partire dall’Italia è stato sicuramente un elemento di vantaggio: il nostro paese è bellissimo, ricco di storia e di testimonianze; ovunque si vada, in ogni città, monumenti antichi, pittura e architettura ci insegnano giorno per giorno il senso dell’armonia e del bello. Per non parlare dei grandi musicisti che qui hanno lavorato, traendo ispirazione proprio da quelle stesse strade, da quei panorami, da quelle luci e quei rumori tutt’ora anima del nostro bel paese.
Oggi mi sento di offrire questo ai professionisti che mi inviteranno a collaborare: continuare a rendere visibili i sogni, attingendo a una cultura personale maturata nell’esperienza e nel lavoro, costruita pazientemente con tanti piccoli ma indispensabili mattoncini plasmati nel tempo con tutti coloro che ho conosciuto e con cui ho condiviso fatica e passione, la stessa che mi ha spinto a iniziare e che oggi mi dà la forza di vivere oltre 250 giorni all’anno fuori casa, di saltare da un aereo all’altro con la certezza di trovare sempre un luogo magnifico dove esprimermi, aiutare altri ad esprimere sé stessi, e a fornire al pubblico un grande spettacolo. Non solo per gli occhi ma soprattutto per la mente ed il cuore

Sergio Metalli