Quest’anno l’opera lirica è tornata nel Cortile di Palazzo Ducale con un allestimento dell’Otello proposto, nel bicentenario della nascita di Verdi, come evento di punta del festival estivo ‘Lo spirito della musica di Venezia’.
Pensata ad hoc per la straordinaria location, è una nuova versione dell’allestimento creato dal regista Francesco Micheli per inaugurare la stagione del Gran Teatro La Fenice. Sotto la regia di Micheli, la creazione delle ambientazioni di questa versione del capolavoro verdiano è stata affidata a due riminesi: Edoardo Sanchi (scenografo anche dell’allestimento alla Fenice e in Giappone) e il projection designer Sergio Metalli, ambasciatori della fantasia creativa italiana nel mondo. Spiega Micheli: “C’è già una scenografia naturale nel cortile, ma mi piace che gli elementi importanti dell’allestimento progettato da Edoardo in Fenice sono rimasti e sono subentrati degli elementi di scena che aiutano a fare capire la storia di un uomo di mare che riesce a sopravvivere al naufragio della tempesta, ma non al naufragio della sua anima, che si perde nella gelosia e nella disperazione”.
“L’idea era di creare un palcoscenico nero lucido – raccon ta Sanchi – come se fosse uno specchio d’acqua che riflettesse l’architettura bianca dell’edificio. Su questa ‘acqua’ abbiamo allestito delle ‘passerelle dell’acqua alta’, utilizzate anche per alzare gli artisti che cantano sulle isole galleggianti nel ‘mare’ nero”. Con nove potenti videoproiettori, Metalli riproduce – al positivo e al negativo, a seconda dei momenti – un cielo stellato mozzafiato in alta definizione, basato sulle mappe dell’astronomo del seicento Johannes Hevelius, ed anima le facciate del chiostro con le creature e i simboli delle costellazioni e con degli enormi leoni della Serenissima (Antica Repubblica di Venezia).