Un gruppo di creativi italiani, composto dallo staff dello studio riminese Ideogamma e dal lighting designer toscano Vinicio Cheli, è stato invitato, dall’importante NCPA di Pechino (National Centre for the Performing Arts), a collaborare alla messa in scena di una nuova opera tratta da un famoso film cinese degli anni sessanta “Visitors on the Snow Mountain”.
L’opera ha come tema lo spionaggio ed è basato sulla cultura del popolo Tagiki della provincia di Xinjiang nel periodo dell’epopea di Mao Tse-tung.
A Ideogamma e Cheli è stato affidato il compito di creare le svariate atmosfere di questo importante lavoro; i primi con le scenografie virtuali del projection designer Sergio Metalli, e Cheli con le sue luci.
Con i sofisticati software dello studio, i disegnatori di Ideogamma hanno creato i contenuti da proiettare. I cieli diurni e notturni, tempeste, valanghe di neve, le nuvole che passavano ed i ghiacciai cristallini erano in animazione 2D, mentre una maestosa aquila (simbolo di coraggio e libertà in Cina) volava grazie all’animazione 3D.
Una volta preparate le immagini a Rimini, Metalli e suo figlio Mattia sono giunti a Pechino, per adattarle con precisione al set del teatro principale di NCPA.
Un totale di undici potenti videoproiettori ad alta definizione sono stati impiegati per le proiezioni sul fondale, sui due grandi schermi laterali, sul pavimento del set, sulla montagna e su un enorme tulle appeso davanti al proscenio. Ricercatissimo dai teatri di tutto il mondo per le sue creazioni, Metalli aveva già lavorato su altre importanti produzioni al NCPA e, in seguito all’opera cinese, è tornato a Pechino con il suo team per contribuire ad un’altra grandissima nuova produzione di NCPA, Aida, diretta da Zubin Mehta, con le scene di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino.
Metalli è particolarmente orgoglioso del lavoro per l’opera cinese, come spiega: “Composta da Lei Lei, figlia del compositore delle musiche del film, Lei Zhenbang, è una lavoro legato in modo molto stretto alle tradizioni cinesi, e riguarda una delle minoranze etniche della nazione, quindi per noi occidentali è stato un onore e una dimostrazione di grande fiducia essere chiamati a partecipare”.
Dopo cinque repliche a Pechino, lo spettacolo si è spostato a Shanghai e prossimamente sarà allestito nei teatri di altre città cinesi.