Questa settimana, prima di tornare all’ Opera House di Astana con le sue creazioni per “Swan Lake” e poi proseguire per Pechino per “Il Trovatore”, il creativo romagnolo Sergio Metalli fa parte del gruppo di produzione dello spettacolo “Oceano Adriatico”, scritto e diretto da Raffaele Curi, per gli annuali “Esperimenti di Quaresima” della Fondazione Alda Fendi. Quest’anno lo spettacolo (il nono al quale Metalli dà il suo contributo) è allestito nel Teatro 8 agli Studios, i leggendari ex stabilimenti cinematografici De Paolis a Roma.
Del team creativo fa parte il grande Dante Ferretti, vincitore di tre Oscar e numerosi altri prestigiosi premi, particolarmente legato a Rimini. Ferretti contribuisce con il segmento “Dante’s dream”, i sogni e i ricordi di un ragazzino che non aveva soldi per andare al cinema all’aperto per vedere il film di Federico Fellini “I vitelloni”, ma che poi sarebbe diventato uno degli scenografi più quotati a livello mondiale.
A proposito dello spettacolo, Curi dice: «È rubato all’infanzia il ricordo prezioso di estati ed estasi infinite tra nuotate con le sirene… Sogni e possibilità con un primo, un secondo tempo e una fine: il grande film della vita di tutti noi. Ma anche un viaggio Junghiano della memoria, ripensamenti analitici, crudeli o assolti di un’età che si perde o si acquista per tutta la vita: “Ho messo l’infanzia in tasca e sono andato avanti, perché era tutto quello che avevo”, “Ho rimesso l’infanzia in tasca e vado avanti, perché è tutto quello che ho”.
I contributi grafici creati da Metalli per lo spettacolo, (che contiene più di un omaggio a Fellini) ,sono proiettati sul grande schermo principale da otto potenti video proiettori digitali e da altri due sulle pareti laterali dello studio.
Fra le immagini all’interno di questo sguardo onirico al passato, l’agnellino del sapone in polvere anni 50 Lauril, seguito da fila dopo fila di scatole del detersivo. Sui grandi monitor ai lati del pubblico scorrono delle immagini della vita dell’autore (con Gian Carlo Menotti, Man Ray, Fellini, Ferretti, De Sica, Alda Fendi ecc.) e, sullo schermo principale, la visuale dal finestrino di un treno che percorre la costa adriatica.
L’oceano virtuale sul quale naviga una nave somigliante al Rex (l’enorme nave del film di Fellini Amarcord) è abitato da sirene e da una miriade di meduse, che diventano delle mongolfiere che volano verso il cielo.
I ragazzini tentano di guardare “I vitelloni” (immagini originali elaborate da Metalli per adattarle all’insolita proiezione), ma la loro visuale è ostruita da un pick-up Fiat anni Cinquanta, che passa di fianco al pubblico e sale sul palco. Alla fine arriva il mare d’inverno e una vecchia signora sul palco volta le spalle agli spettatori, apre il suo ombrellino e se ne va, sotto la neve… che cade soffice anche sul pubblico.
Di questa produzione, Metalli è entusiasta: «Anche se porto la mia arte in giro per il mondo, questo spettacolo, così legato alla mia città e al suo mare, è stato particolarmente piacevole e gratificante, sia professionalmente sia a livello personale».