In preparazione per la Carmen di Georges Bizet, in scena il prossimo giovedì 24 luglio per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, un allestimento particolare, in prima mondiale assoluta, dove le immagini proiettate avranno un ruolo preponderante.
“Immagini evocative saranno usate per suggerire il carattere interiore di questo personaggio in una lettura anticonvenzionale” spiega il regista Francesco Esposito alla sua prima “Carmen”, ma che di allestimenti ne ha già firmati centoundici. “Nei tre schermi giganti, lunghi 7 metri e alti 3.75, figure astratte realizzate in digitale in continuo movimento con effetti pittorici immersi in un gioco di luci. Le ha realizzate il projection designer Sergio Metalli, partendo anche dalle fotografie dei costumi di scena realizzati dalla stilista Alberta Ferretti: gonne di color arancio, rosso e ambra indossate dalle donne in scena”
“Gli schermi inoltre – racconta Esposito – si muoveranno parallelamente al boccascena, facendo vedere a tratti le rovine illuminate delle terme imperiali, fino a diventare parte integrante della scena, come accadrà durante la scena della seduzione“.
Pur mantenendo un carattere sivigliano, i costumi griffati di Alberta Ferretti non saranno rigorosamente datati, ma avranno una linea atemporale, come la definisce lo stesso regista.
“Sono abiti che parlano la lingua simbolica del cromatismo in un’alternanza, non scontata, tra rosso, bianco, arancio nei costumi della diabolica e seducente Carmen. Nel terzo e nel quarto atto – continua Esposito – gli abiti si scoloriscono fino a chiudere in bianco in un tutt’uno con la scena. Ma nel ‘duello’ finale tra Carmen, che io vedo come un ‘toreador’ e l’innamorato Don Josè, che per lei è la vittima da ‘matare’, il colore dominante sarà il rosso sanguigno“.
Per il nuovo allestimento, che segna il ritorno dopo dieci anni della lirica a Caracalla riprendendo una tradizione nata nel 1937, sarà sul podio Michel Plasson per dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma.
Nel cast Sonia Ganassi e Nancy Herrera si alternano nel ruolo del titolo, Alberto Cupido e Carl Tanner in quello di Don Josè, Mario Malagnini e Ildebrando D’Arcangelo in quello del toreador Escamillo, Elizabeth Norberg-Schulz e Raffaella Angeletti cantano nei panni di Micaela.
A sottolineare il dinamismo delle scene corali dell’opera, il corpo di ballo del Teatro impegnato in pezzi coreografici di Alfonso Paganini.