Iliade Cinese,
siamo nel II secolo dopo Cristo. La Cina è divisa in tre regni, Wei, Shu, Wu. Grandi condottieri, spietati eroi e re dal l’ambizione d’acciaio si contendono l’impero. I primordi dell’impero cinese (che si consolida nel 280) sono narrati nelle Cronache dei Tre Regni, sono diventati Il romanzo dei Tre Regni (uno dei classici cinesi, del XIV secolo), hanno avuto una evoluzione cinematografica nel film di John Woo, La battaglia dei Tre Regni, del 2008. Ora l’epopea cinese, qualcosa di analogo alla nostra Iliade, diventa uno dei più importanti spettacoli teatrali mai realizzati, “di certo è il più grande spettacolo all’aperto e con scene sull’acqua mai creato al mondo”, che dovrebbe restare in scena per vent’anni. A fare l’Omero della situazione, il mago della scenografia, un riminese.
Il riminese e il generale di sabbia.
Per Sergio Metalli, fondatore dello studio Ideogamma, che ha sede a Rimini, non è esattamente una novità lavorare in Cina. «Da quattro anni lavoro con il National Center for the Performing Arts di Pechino», enorme struttura, con una sala per l’opera da 2.500 posti e una per i concerti da oltre 2.000 posti, senza contare le aule teatrali, su un’area di 200mila metri quadri. “Mi hanno chiamato loro, per realizzare questa storia epica, che i cinesi conoscono fin da bambini”.
“La cosa affascinante sta nella grandiosità del progetto. Si parla di circa 200 attori acrobati e di 50 neri, giovani, meravigliosi cavalli trasportati dal nord della Cina”. La scenografia è davvero poderosa, una grande opera: «è da più di due anni che ci pensiamo. Abbiamo messo in campo professionalità sofisticatissime. Penso all’animazione tridimensionale di alcuni personaggi. Appaiono generali di ghiaccio, di sabbia, con teste di serpenti, tutto in digitale, come fosse un immenso fantasy».
Lo spettacolo è adornato da video «girati a Pechino, dove ci siamo trasferiti per una decina di giorni», la “prima” dello show «accadrà a metà aprile. Per quanto mi riguarda, il lavoro è terminato». La storia epica di Metalli, però, continua…